Franco Puxeddu

giovedì 19 luglio 2007

Cenni biografici

Franco Puxeddu nasce a Siliqua (CA), vive e lavora in provincia di Varese a Luino.
Negli anni 60 ricerca e studia presso l’ambiente artistico milanese fino a sviluppare una sua precisa identità artistica che gli permette ora di essere inconfondibile nello stile con cui scolpisce la pietra, il legno o modella la terracotta ed il bronzo.
Dopo una lunga serie di mostre personali, dal 1990 al 1994 collabora come assistente, presso lo studio di Palma di Maiorca del maestro Aligi Sassu.
Durante la permanenza in Spagna, ha l’onore di conoscere e di frequentare importanti personalità, nel campo dell’arte, della letteratura e della politica spagnola e internazionale.
Con molti mantiene costanti rapporti di amicizia.
Le sue opere sono presenti in molte collezioni private e pubbliche in Europa ed in America.
Nel 2003 consegna personalmente un grande crocifisso ligneo a S.S. Giovanni Paolo II ed esposto in permanenza al museo d’arte moderna del Vaticano e successivamente consegna al Maestro Riccardo Muti un bassorilievo in terracotta policroma raffigurante S. Raffaele che incontra Tobia, in occasione del conferimento, allo stesso, della laurea Honoris Causa in filosofia.
Grazie al suo interessamento viene realizzata la Via Crucis, con formelle scolpite da 15 artisti europei collocata presso la Chiesa Prepositurale “S.S. Pietro e Paolo” di Luino; Puxeddu realizza la settima stazione.
Organizza inoltre la cerimonia religiosa per l’inaugurazione della Via Crucis e la serata per la presentazione del libro “Riflessioni sulla Via Crucis” scritto dell’esimio filosofo Professor Giovanni Reale. Lo stimatissimo filosofo in passato gli ha dedicato una monografia riguardante il suo percorso artistico.
Durante la serata l’attore Carlo Rivolta legge alcuni brani tratti dal testo ed il quartetto d’archi della Scala suona Haydn.
In quest’ultimo periodo Puxeddu ha un’intensa attività artistica sia come scultore sia come organizzatore di eventi legati all’arte.
Un’altra sua grande scultura denominata “Donna di Sarajevo” è collocata nell’ingresso dell’università Vita – Salute San Raffaele di Milano.